giovedì, dicembre 28, 2006

IL FESTACCHIONE

STASERA, ALLE 21.30, FESTA DEI GIOVANISSIMI IN CHIESA.

DIVERTIAMOCI E CHIUDIAMO L'ANNO IN ALLEGRIA.

venerdì, dicembre 22, 2006

Vi ricordate quando ci siamo raccontati cosa porteremmo alla mangiatoia di Gesù bambino e cosa chiederemmo?
Vi ho chiesto anche di chiederlo in preghiera, con il cuore spalancato.
Mi esorto a farlo anche in questi giorni, così belli - anche malinconici, se vogliamo - che vedono la frenesia degli acquisti ma stupendamente Gesù e la Sacra Famiglia in prima linea.
Non dimenticare mai, cara Nicolacrew, che il Natale è soprattutto per ricordare la nascita di questo nostro amico che noi non vediamo ma ci segue, costantemente.
I primi auguri vanno a Carmine, che è davvero una cara persona; non lo dice ma è prezioso come un tesoro per molta gente. Bravo, sei un esempio.
Seguono i saluti a tutti voi, a quelli che si danno da fare, a quelli sempre presenti, a quelli che oltre essere giovanissimi sono anche amici (amici miei), a quelli che prestano un servizio in chiesa, a quelli che fanno casino sempre.

Pregate per me, per Carmine, per don Vito, per i parrocchiani in difficoltà e mai, come oggi, per Berto, mio tenero amico giovanissimo, da poco tempo lontano dalla crew per seguire i suoi sogni di musicista e la sua libertà personale.
Il Signore gli chiede l'enorme sforzo di condividere e sopportare una croce infinita.
Berto, siamo tutti con te e ti vogliamo bene.
Sii forte e non perderti mai.


Buona preparazione al Natale da parte mia.
Ci vediamo tutti a messa alle 24 del 24.
Baci
ziamariella

sabato, dicembre 09, 2006

IL NUOVO TESSERAMENTO

Ragazzi, avete visto l'allestimento della chiesa ad opera di Gennaro e delle sue preziose collaboratrici.
Beh, tutto vi porta a pensare che è tempo di tesseramento...anzi noi dei giovanissimi siamo un pò in ritardo.
Vi chiedo pertanto di aderire all'Azione Cattolica, che vi offre la possibilità di incontrarvi, di essere gruppo, che vi propone degli argomenti, che vi imbatte in gente come me.
Quando tifate per una squadra, non ardete dalla voglia di avere un gadget di questa?
Uniamoci sotto il segno della tessera e sosteniamo la nostra associazione.


Entro oggi, dovete comunicarmi almeno i nomi. Grazie. Vi voglio bene.

venerdì, dicembre 01, 2006

CATERINA VA IN CITTA'...MA TORNA SUBITO...

Vi presento la recensione del film, che per un motivo o per un altro, non siamo riusciti a vedere.
Vi ricordo l'incontro delle 15:10 di sabato 2 dicembre per andare alla scuola di formazione a Trani. Andremo col pullman quindi attrezzatevi con gli euri.

P.S.: Sapete cos'è un flop?


Recensione
Se dovessimo limitarci ad analizzare i personaggi di Caterina va in città, l’ultimo film di Paolo Virzì, ci troveremmo dinnanzi ad una galleria di maschere che ben rappresentano il buono (poco) ed il cattivo (molto) della società italiana di oggi, ma anche di ieri e dell’altro ieri. Tutti personaggi ben disegnati e caratterizzati con cura ed arguzia, sbozzati in poliedriche sfaccettature e che compiono un percorso che nell’arco del film li condurrà ad una presa di coscienza, ora gravemente dolorosa, ora di impatto più lieve e meno amaro. Peraltro, il regista toscano è solito stregarci con la forza dei personaggi dei suoi film e nella costruzione e descrizione degli stessi ha sempre dimostrato le caratteristiche migliori.Anche Caterina va in città è abitato da una sfilata di personaggi che conquistano l’attenzione dello spettatore: dal padre di Caterina professore di ragioneria, insoddisfatto del proprio lavoro e con ambizioni letterarie, alla madre di Caterina incapace di distinguere la realtà dalla finzione, afflitta da un’abulia latente, alla stessa Caterina ingenua, sprovveduta, vittima sempre sorridente. Accanto a loro, più limitati ma non meno importanti, vorticano una scolaresca di terza media equamente divisa tra fasci e compagni; una ricca famiglia di intellettuali di sinistra, sconclusionati ed inconcludenti, incapaci di educare i propri figli, troppo impegnati ad impegnarsi; una ricca famiglia di destra, con tanto di padre sottosegretario con un passato fascista ed un futuro di forzato della democrazia, incapaci, anch’essi, di educare decentemente la propria prole, troppo impegnati a disimpegnarsi; un ragazzo australiano che spia Caterina dalla finestra di fronte, una zia malata e gli immancabili rozzi parenti di provincia. Il tutto raccontato dalla voce narrante della piccola Caterina. Quanti ne abbiamo visti di questi film? Tanti, tantissimi, troppi. E non bisogna andar lontano perché basta rimanere nell’ambito della precedente produzione di Virzì per ritrovare l’ottuso intellettuale di sinistra, il rozzo ed ignorante qualunquista di destra, la casalinga insoddisfatta, l’adolescente che matura grazie alle dure prove della vita. Basta andarsi a rivedere Ovosodo, ma anche di Ferie d’Agosto o l’ultimo – certamente più divertente – My Name is Tanino. Insomma, abbiamo capito che c’è del male nella destra, e lo sapevamo, ma c’è del male anche nella sinistra, non c’è bisogno di ricordarcelo ad ogni piè sospinto.Così come è ormai evidente che sia che sei nato in un quartiere di Livorno, o in un paesino della Sicilia, o vivi in una grande metropoli come Roma, la via della maturazione che da bambino conduce a diventare un adolescente fino a divenire un adulto è irta di delusioni cocenti e scottanti ritorni alla realtà. Francamente, non c’era bisogno di quest’altro film per ribadire concetti già affermati. Film, dal quale, chissà perché, ci aspettavamo qualcosa di diverso. Mi dispiace dover trarre questo giudizio negativo perché Virzì è un autore che amo e che, spero di continuare ad amare: l’unico vero continuatore del genere della cosiddetta commedia all’italiana. C’è bisogno, però, di un colpo d’ali che “Caterina” sembra non avere pur rimanendo un’opera comunque di un certo valore, impreziosita com’è da un cast di altissimo livello, tutto italiano. Oltre ai bravissimi Castellitto e Buy, infatti, è giusto ricordare anche Flavio Bucci e Caludio Amendola, autori di due pregevoli caratterizzazioni.Tra le altre, segnaliamo le amichevole comparsate di Michele Placido, Maurizio Costanzo e Roberto Benigni in versione girotondista.